CNR di Firenze
Laboratorio di ecologia molecolare
La sezione di Firenze dell’Istituto di Bioscienze e BioRisorse (IBBR) del CNR nasce nel 1982 come Istituto per il Miglioramento Genetico della Piante Forestali, per poi entrare a far parte nel 2001 dell’Istituto di Genetica Vegetale, e, infine, nel 2013, di IBBR. Il principale oggetto di studio del gruppo di ricerca sono le specie di interesse forestale, ed in particolare vengono indagati gli aspetti genetici, tassonomici, popolazionistici e di ecologia evoluzionistica di tali organismi, al fine di fornire le conoscenze per una gestione sostenibile delle loro risorse genetiche.
Le attività di ricerca del Laboratorio di Ecologia Molecolare dell’IBBR di Firenze riguardano principalmente l’analisi della diversità genetica attraverso l’uso di marcatori molecolari, con particolare riferimento alla struttura genetica delle popolazioni forestali, alle relazioni filogeografiche, al flusso genico entro e tra popolazioni, alla mappatura dei pool genici esistenti. Tali dati sono fondamentali per comprendere i meccanismi di mantenimento in natura della variabilità genetica e del potenziale adattativo delle specie forestali, e le possibili relazioni tra variabilità genetica e condizioni ecologiche a diverse scale spaziali, dalle condizioni microstazionali ai principali gradienti ambientali che attraversano l’areale di distribuzione delle specie.
Per comprendere le risposte delle specie forestali ai cambiamenti climatici, negli ultimi anni l’attenzione del gruppo di ricerca IBBR si è focalizzata sullo studio dell’adattamento locale delle specie forestali e della loro risposta a fattori di stress biotici e abiotici, in particolare all’individuazione attraverso tecniche di next-generation sequencing di geni candidati coinvolti nei processi di selezione. Indagini mirate all’individuazione di associazioni genotipo-fenotipo in situ ed analisi della covariazione allelica con i principali gradienti ambientali hanno portato all’identificazione di geni potenzialmente coinvolti nell’espressione fenotipica di caratteristiche di interesse per i futuri adattamenti delle specie forestali (es. tolleranza allo stress idrico, serotinia, strategie per evitare gelate tardive e altri tratti legati allo sviluppo fenologico fogliare). L’analisi dei cambiamenti genetici e fenotipici in tali tratti tra generazioni successive, in particolare quelle insediate prima e dopo l’inizio dei principali cambiamenti climatici ed ambientali, rappresenta uno degli approcci più promettenti per comprendere come gestire le foreste del futuro.
Negli ultimi 20 anni, il gruppo di ricerca ha approfondito queste tematiche partecipando a numerosi progetti europei ed iniziative nazionali e pubblicando oltre 200 articoli sulle più prestigiose riviste internazionali.